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500 milioni di aiuti

500 milioni di aiuti

Accordo al Consiglio Ue: 500 milioni di aiuti per i settori del latte e della carne. 28 milioni all’Italia

Il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea, nella riunione informale tenutasi martedì 15 settembre in Lussemburgo, ha approvato la proposta di intervento della Commissione da 500 milioni di euro per i settori del latte e delle carni. Sono stati così confermati gli aiuti diretti per le imprese, lo stoccaggio privato dei formaggi e delle carni, la promozione straordinaria per i due settori sul mercato interno e nei Paesi terzi. Per l’Italia l’intervento prevede risorse per oltre 28 milioni di euro, in aumento rispetto al 2009 quando furono 23 milioni, di cui 25 per gli aiuti diretti, insieme a una quota per lo stoccaggio dei formaggi che può arrivare a quasi 50 mila tonnellate. Per le carni suine saranno aumentati i prezzi di stoccaggio e sono stati ampliati i prodotti ammessi, compresi i tagli del cosiddetto “quinto quarto”. La Commissione autorizzerà anche l’anticipo fino al 70% del pagamento degli aiuti diretti a partire dal 16 ottobre, con semplificazione delle procedure come richiesto anche  dall’Italia.

Confermate anche le misure di medio lungo periodo, in particolare la creazione di Gruppo di alto livello per un rafforzamento del monitoraggio del mercato del latte e delle carni. Gli Stati membri hanno condiviso anche l’impegno della Commissione di coinvolgere l’Autorità per la concorrenza europea sulla catena alimentare, in particolare sulla problematica del prezzo alla produzione e al consumo. “È un segnale positivo ma non sufficiente quello che arriva dal Consiglio informale dei ministri dell’Agricoltura Ue”, ha affermato il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino. “Se da un lato le misure straordinarie dell’Unione europea (che dovranno comunque essere valutate nella fase operativa) possono essere considerate un primo passo per tamponare le difficoltà, dall’altro lato, se si guarda al futuro e in prospettiva, la strada da percorrere è ancora in salita. Le crisi, per essere gestite necessitano di nuovi e moderni strumenti sia in ambito Ue che in sede nazionale. Interventi”, ha concluso Scanavino, da adottare possibilmente ex-ante e non, come invece accade ora, dopo che le difficoltà congiunturali si sono tradotte in perdita di redditività per le imprese agricole.
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Bertasi

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